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Tesi - Master FaunaHD
F. Zibordi 2021a
F. Zibordi 2021a
F. Zibordi 2021
F. Zibordi, 2021
F. Zibordi, 2021
MUSE, mostra "il Dilemma dell'Altruismo" - F. Zibordi, 2022
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F. Zibordi 2021
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Seduta di Diploma dicembre 2022
Seduta di Diploma giugno 2023
Seduta di Diploma giugno 2023
F. Zibordi, 2021
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La convivenza tra umani e carnivori nel terzo millennio
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Materiali per la Tesi

Da questa pagina è possibile scaricare alcuni documenti utili par la redazione della Tesi di Master.

Archivio Tesi

Achivio delle Tesi di Master discusse nelle edizioni precedenti.
Le tesi elencate sono disponibili come file in formato Adobe Acrobat (PDF). 
Per ottenere una copia, è sufficiente scrivere una e-mail a faunahd@uagra.net.

 

Anno Accademico 2021-2022

Seduta del 20 dicembre 2023

  • Antea Franceschin
    La comunicazione sociale esterna alla scienza: il caso studio del progetto Habitat trees - Home for biodiversity
    Relatore: Prof. Marco Colombo
    Tutor: Dott.sa Claudia Canedoli
    Tesi svolta presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca

    Dalle radici del progetto Habitat trees: home for biodiversity tra l’Università Milano Bicocca e la Foundation Maison du Monde è nato questo studio di comunicabilità sociale della scienza. Nella primavera del 2023 si è concluso il progetto iniziato nel 2022 che ha visto i ricercatori dell’Università impegnati a monitorare la biodiversità verticale di 6 alberi vetusti nel contesto del Parco cittadino Indro Montanelli di Milano.

    La Human Dimension si prefigge come obiettivo quello di scandagliare e comprendere i valori, le attitudini e le opinioni del pubblico coinvolto su un tema. Per sensibilizzare la società sui temi della corretta gestione del verde cittadino e del ruolo ecologico degli alberi senescenti in ambito urbano si è pensato di ideare uno spettacolo teatrale.

    I due strumenti scelti per comunicare la scienza sono stati la narrazione (storytelling) e il visual storytelling. In data 23 settembre 2023 è stato realizzato un evento di reading teatrale aperto al pubblico, con l’ausilio di fotografie naturalistiche a supporto del racconto.

    È stato compiuto uno studio di identificazione delle tematiche scientifiche più idonee a sensibilizzare la comunità, i tecnici agroforestali e le amministrazioni pubbliche al fine di incrementare la conoscenza e la consapevolezza sul ruolo degli alberi vetusti nel preservare la biodiversità in ambiente urbano. Con questo spettacolo abbiamo provato a raccontare delle implicazioni politiche, economiche e culturali legate al tema degli alberi secolari in città e più in generale degli alberi in contesto urbano. Abbiamo cercato di coinvolgere i cittadini per renderli consapevoli e partecipi dei risultati che si ottengono nel mondo della ricerca scientifica e delle conseguenze che questi possono avere ai vertici decisionali, anche attraverso le loro azioni e il loro ruolo nella società.

    Lo spettacolo teatrale ha richiamato più di 60 persone nell’arco della giornata dell’evento. Il pubblico è stato invitato, al termine della performance, a compilare un sondaggio allo scopo di osservare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La comunità di cittadini è stata spinta a conoscere le battaglie compiute all’interno del loro Parco cittadino, insieme ai risultati del progetto BioTreeversity.

    La gente si è interessata e meravigliata alle ricadute pratiche, alle incertezze che alimentano il confronto o che gravano sulle stesse conoscenze scientifiche. Il conflitto è risultato un importante motore della narrazione. Spesso gli stakeholders non sanno di poter manifestare il diritto di essere tali, soprattutto quando il loro interesse nasce o deriva da azioni di gestione mai sperimentate in precedenza. La comunicazione esterna della scienza quindi, contribuisce in maniera fondamentale a costruire l’immagine sociale della scienza stessa.

     

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  • Giulia Galliano Sacchetto
    “Al lupo, al lupo!”: gli animali selvatici nei media, tra luoghi comuni e formazione dell’opinione pubblica
    Relatore: Prof. Antonio M. Orecchia
    Tutor: Dott. Massimo Vitturi
    Tesi svolta presso l'area Animali Selvatici di LAV

    Dall’analisi della rassegna stampa di Lav emerge una narrazione spesso conflittuale e antropocentrica che ha il potere di incidere fortemente sul rapporto tra uomo e altri animali, la cui unica colpa è essere liberi.

     

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  • Martina Pasquet
    La divulgazione scientifica attraverso la comunicazione teatrale
    Relatore: Prof. Marco Colombo
    Tutor: Dott.sa Claudia Canedoli
    Tesi svolta presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca

    La comunicazione teatrale può essere un buon mezzo per fare divulgazione scientifica? In questo lavoro si vuole cercare di fare luce sulla relazione che vi è tra teatro e scienza. Tutto nasce dall’esigenza di divulgare alla comunità i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Milano-Bicocca sulla biodiversità verticale associata agli alberi maturi presenti in ambiente urbano. Si è pensato quindi di utilizzare, come mezzo per la diffusione di questi risultati, la comunicazione teatrale. Attraverso la collaborazione con due studentesse del master “Fauna e Human Dimension” dell’Università dell’Insubria, è stato realizzato un reading teatrale a due voci, dal titolo “Un condominio che non ti aspetti: dialogo col Platano e i suoi abitanti, la riunione di condominio più pazza dell’anno”, che ha avuto luogo il 23 settembre a Milano, presso i giardini pubblici “Indro Montanelli”.

    Il teatro, così come la scienza, vuole rappresentare la realtà, e nel corso della storia questi due ambiti si sono spesso intrecciati. In particolare, con la rivoluzione del teatro di Goldoni, la rappresentazione teatrale prende spunto dalla realtà analizzandone le dinamiche sociali in maniera quasi “scientifica” e più realistica rispetto alla precedente Commedia dell’Arte, in cui i personaggi erano stereotipati. In tempi più recenti il teatro è stato invece utilizzato come forma per raccontare la scienza soprattutto nei contesti museali europei, aprendo, tuttavia, un dibattito. Alcuni sostengono che il teatro possa raccontare solo le vicende umane che accompagnano le scoperte scientifiche, poiché il rischio di trattare i concetti scientifici è quello di banalizzarli e, inoltre, lo scopo di intrattenimento potrebbe prendere il sopravvento su quello educativo. Ma è davvero così? Secondo altri pareri no, e questo progetto vuole indagare sulla possibilità di parlare di Natura intrattenendo il pubblico, ma informandolo anche sugli aspetti scientifici.

    Il reading si serve dello storytelling per narrare le vicende che riguardano gli animali che vivono in un platano, facendo leva sul parallelismo condominio-albero. Attraverso l’espediente narrativo dell’assemblea condominiale, viene data voce ai diversi “inquilini” dell’albero e si raccontano le dinamiche ecologiche legate a questo ecosistema. Al termine della rappresentazione teatrale viene chiesto al pubblico di compilare un questionario. Dai risultati è emerso che è stata apprezzata la tecnica teatrale come forma innovativa ed efficace per raccontare la scienza, adatta ad un pubblico sia di adulti sia di bambini, mentre l’utilizzo dei travestimenti e delle immagini hanno aiutato a rendere questa “lettura informativa” non noiosa, ma giocosa e divertente.

    Da questa prima esperienza si evince, quindi, che la comunicazione teatrale possa essere un buon mezzo per fare divulgazione e, allo stesso tempo, intrattenere.

     

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  • Erica Segale
    Divulgazione scientifica e interpretazione, un caso studio: comunicare le specie aliene invasive attraverso una mostra
    Relatore: Prof. Damiano G. Preatoni
    Tutor: Dott. Francesco Tomasinelli

    Le specie Aliene invasive (IAS) sono tra le principali cause di perdita di biodiversità. È urgente agire per arginare questa problematica e per farlo è necessario che ci sia una maggiore consapevolezza del problema.

    Nel 2017, l’Università degli Studi dell’Insubria, col supporto di Ispra e di Life Gestire, si affida ai curatori Francesco Tomasinelli e Raffaella Fiore, per promuovere una mostra itinerante proprio al fine di far conoscere le specie invasive aliene e le problematiche ad esse legate. A distanza di sei anni l’argomento della mostra è ancora attualissimo, tuttavia i contenuti necessitano di un aggiornamento.

    Alla revisione per la seconda edizione prendono parte nuovi attori, tra cui due studentesse del Master Fauna e Human Dimension, che si occupano, sotto la supervisione dei curatori, di rinnovare i contenuti introduttivi che fanno da struttura portante al materiale esposto (fotografie, modelli, video, etc).

    L’obiettivo di tale rielaborazione è restituire un quadro chiaro e aggiornato del tema e di aumentare la consapevolezza e la partecipazione da parte del pubblico, grazie alla ricerca dei dati e della letteratura più recenti e alla definizione di una filo narrativo. La mostra vuole lanciare un messaggio finale positivo, indicando le buone pratiche che possono essere adottate dai singoli cittadini.

    Scopo finale della tesi è quello di indagare quanto efficace sia stata l’impianto comunicativo della mostra, analizzarne punti di forza e debolezza, e proporre nuovi suggerimenti per le edizioni future.

     

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Anno Accademico 2019-2020

Seduta del 19 giugno 2023

  • Daniela Gentile
    Le Voci dell'Orso. Progettazione e realizzazione di una pagina web sull'Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) con contenuti testuali e audiovisivi
    Relatore: Prof. Damiano Preatoni
    Tutor: Dott.sa Elisabetta Tosoni
    Tesi svolta presso l'Associazione Culturale Obiettivo Mediterraneo

    Questo lavoro si inserisce nell'ambito del Progetto "Orso e Formica - un viaggio tra scienza ed emozione": un'iniziativa multimediale che ha lo scopo di ispirare nelle persone una maggiore consapevolezza riguardo il valore ecologico e culturale dell'orso bruno in Appenino (Ursus arctos marsicanus). Si tratta di un sito web in cui immagini e storie dialogano con dati scientifici, per fornire agli utenti non solo una base di conoscenza, ma che ha soprattutto l'intento di coinvolgerli emotivamente stimolando l'interesse per la conservazione di questa specie.

    Il lavoro svolto ha consistito nel progettare uno dei capitoli del sito - Le Voci dell'Orso - e nel realizzarne i contenuti testuali e audiovisivi. Le Voci dell'Orso è un capitolo dedicato al racconto delle persone la cui esperienza lavorativa e/o personale ha determinato condizioni di particolare prossimità e contatto con l'orso. Obiettivo della pagina è di indurre gli utenti a ragionare su due concetti chiave, che costituiscono l'ossatura di tutto il Progetto Orso e Formica: consapevolezza e coesistenza. A partire da una serie di interviste rivolte a diverse categorie di interesse, sono stati selezionati i contributi utili allo scopo del capitolo e montati in 5 diverse clip video. Gli interventi più coinvolgenti dal punto di vista emotivo sono stati inoltre montati in una clip corale, che raccoglie cioè i contributi di tutte le categorie di persone intervistate. Ogni video è accompagnato da un testo esplicativo, necessario a contestualizzare il ruolo che ciascuna categoria assume in relazione all'orso.

    I risultati ottenuti sono in linea con le caratteristiche immaginate in fase di ideazione e progettazione, sia per quanto riguardo la fruibilità (durata e ritmo dei video e dei testi); sia per quanto riguarda la quantità e qualità delle informazioni fornite; sia per quanto riguarda il potere narrativo dei contenuti. Seppur lievemente, alcuni elementi critici hanno limitato la capacità narrativa di una parte dei contenuti audiovisivi prodotti. Tali elementi sono sia di natura tecnica, avendo a che fare con la costruzione del linguaggio audiovisivo (inquadrature, ambientazione, luce, audio ecc.), sia legati alle capacità e/o alle modalità comunicative degli intervistati.

    In questo elaborato un'ampia introduzione illustra il contesto in cui nasce l'idea del Progetto Orso e Formica. Vengono riportati nel dettaglio obiettivi, materiali e metodi di lavoro e vengono presentati e discussi i risultati. La trattazione dei metodi include una disamina dei principi dello storytelling, la strategia di comunicazione sulla quale si basa l'intero Progetto e cui si ha fatto riferimento anche per la produzione dei contenuti oggetto di questo lavoro.

     

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  • Andrea Pelfini
    Editor a chi? Lo stile divulgativo tra Barbascura X e Dario Bressanini
    Relatore: Prof. Andrea Candela
    Tutor: Dott.sa Claudia Coga
    Tesi svolta presso Edizioni Dedalo

    Perché leggere un libro di divulgazione scientifica e come si diventa un lettore di saggistica? Quali sono le caratteristiche che rendono un testo divulgativo accattivante? E cos’è lo stile di scrittura, ancora una volta declinato alla divulgazione? C’è un solo modo di scrivere e avere successo oppure no? E perché, infine, siamo così irrimediabilmente attratti dalle storie?

    Sono, queste, alcune delle domande a cui si prova a dare risposta all’interno di questo lavoro. Non è ovviamente facile comprendere cosa renda un testo divulgativo – perché di questo si parla, lasciando quindi a margine i discorsi letterari – un buon testo divulgativo, sebbene, analizzando più nel dettaglio alcuni scritti, è possibile rintracciare qualche caratteristica comune.

     

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  • Bogna Sudolska
    Museo civico di Storia Naturale di Morbegno: analisi dello stato ed elaborazione di una strategia di comunicazione
    Relatore: Prof. Adriano Martinoli
    Tutor: Dott.sa Giulia Tessa
    Tesi svolta presso il Civico Museo di Storia Naturale di Morbegno

    Negli ultimi anni i rapporti fra scienza e società stanno cambiando radicalmente: la scienza sta entrando sempre più a fare parte delle nostre vite quotidiane. Le decisioni nell’ambito scientifico sono sempre più spesso il frutto di una complessa negoziazione tra una serie di soggetti sociali e sono anche sottoposte all’attenzione del grande pubblico, le cui opinioni si riflettono poi sul comportamento dei media e dei politici. La ricerca scientifica contribuisce al motore delle dinamiche culturali, sociali ed economiche. Di conseguenza, la qualità della comunicazione della scienza diventa un fattore essenziale di democrazia e di progresso. La scienza, al pari di arti come letteratura e musica, è un bene dell’umanità e, in quanto tale, deve appartenere a tutti; non si tratta di un tentativo segreto ed elitario, bensì è il metodo migliore che l’essere umano abbia a disposizione per rispondere a domande e bisogni fondamentali. La comunicazione quindi deve rendere la scienza accessibile anche ai “non addetti ai lavori”. Non tutte le persone possono essere esperte, ma tutti devono essere messi al corrente degli aspetti fondamentali che ci coinvolgono quotidianamente. Solo chi è informato può scegliere in maniera responsabile e razionale, e possedere le chiavi per smascherare “bufale” e difendersi dalla disinformazione.

     

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Seduta del 6 dicembre 2022

  • Federico Francesco Maria Chiodaroli
    Comunicare la Wilderness: Criticità e opportunità nell’organizzazione e comunicazione delle iniziative escursionistiche del Parco Nazionale Val Grande
    Relatore: Prof. Damiano Preatoni
    Tutor: Dott.sa Cristina Movalli
    Tesi svolta presso il Parco Nazionale della Val Grande

    Lo studio riguarda la proposta turistico-escursionistica di un ente di protezione ambientale: il Parco Nazionale della Val Grande. Lo scopo è stato quello di analizzare quanto svolto dall’ente nell’ambito del calendario della proposta escursionistica negli ultimi anni e collaborare con l’Ufficio Comunicazione del Parco nel miglioramento dell’offerta e della sua divulgazione. Lo studio si articola principalmente in quattro fasi:

    • Fase 1 – La proposta turistico-escursionistica 2019-2021
      Analisi della proposta turistico-escursionistica per quanto riguarda gli aspetti di:
      • Tipologia di eventi e iniziative
      • Performance degli eventi per quanto riguarda l’organizzazione, il pubblico e la partecipazione
      • Modalità organizzative e comunicative
    • Fase 2 - Criticità riscontrate e obiettivi della nuova proposta turistico-escursionistica
      Alla luce dei dati analizzati si sono individuate le criticità delle iniziative e della loro comunicazione si sono stabiliti, in funzione delle finalità del Parco in qualità di ente di protezione, gli obiettivi per la stagione 2022 e i KPI per la loro valutazione
    • Fase 3 – Il calendario turistico-escursionistico 2022
      Vengono descritte le proposte inserite nel calendario della stagione 2022 e in particolare vengono analizzate le attività intraprese per una comunicazione più efficace degli eventi. Si descrivono inoltre le strategie di marketing elaborate per la promozione degli eventi stessi.
    • Fase 4 - Analisi dei risultati della stagione 2022
      Performance degli eventi per quanto riguarda l’organizzazione, il pubblico e la partecipazione in relazione agli anni precedenti.
    • Fase 5: Conclusioni e prospettive future
      Si evidenziano le conclusioni tratte alla luce delle attività svolte e dei risultati ottenuti proponendo degli sviluppi futuri per le attività escursionistiche in natura nel Parco

     

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  • Paola Gulden
    La comunicazione scientifica e ambientale sulle testate locali online: l’esempio di VareseNews
    Relatore: Prof. Adriano Martinoli
    Tutor: Dott.ssa Eleonora Martinelli
    Tesi svolta presso la Redazione di VareseNews

    Il settore del giornalismo e, più in generale, quello della comunicazione sono molto cambiati. Sono mutati i mezzi utilizzati per veicolare le notizie e informare il pubblico ed è cambiato anche il linguaggio e i paradigmi all’interno dello stesso mondo massmediatico. Le fonti di informazione si sono diversificate, rendendo il mondo sempre più accessibile e coinvolgendo il lettore nel processo informativo. Le notizie hanno acquisito una velocità impensabile per la carta stampata, la multimedialità è diventata una parola d’ordine, i social media sono entrati con prepotenza nel campo dell’informazione.
    Tutto ciò non è una novità, ma rappresenta una conseguenza dello sviluppo tecnologico: se l’origine del giornalismo può essere fatta coincidere con l’inizio della stampa di quotidiani e periodici, una prima rivoluzione fu la diffusione della radio, seguita della televisione. Anche in quel caso mutarono linguaggi e codici comunicativi, adeguandosi al nuovo supporto. Con la diffusione di Internet prima e con quello dei social, dopo, una ulteriore rivoluzione comunicativa è in atto e richiede un nuovo aggiornamento del modo di fare informazione.
    Vista, inoltre, la pervasività di questi nuovi mezzi di comunicazione, tutte le tematiche vengono coinvolte e anche la divulgazione scientifica e ambientale deve adeguarsi al cambiamento, sfruttando i nuovi canali e le nuove modalità comunicative.
    E proprio l’analisi di una serie di articoli sugli animali e l’ambiente pubblicati su VareseNews, una testata locale online, presa come esempio del cambiamento descritto, rappresenta il cuore della presente tesi di Master.
    L’obiettivo di questa tesi è quindi capire come il grande pubblico non specializzato, tipico di una testata online generalista come VareseNews, più interessato alla cronaca locale, che rappresenta il cuore di questo genere di pubblicazioni, reagisca a notizie di carattere ambientale, di portata nazionale o, addirittura, internazionale.
    Per ottenere questo scopo si è cercato di fornire una lettura dei fattori che hanno influenzato i parametri che verranno di seguito analizzati, e di capire se i dati e i risultati ottenuti siano più o meno in linea con quanto descritto nella bibliografia circa il rapporto tra il pubblico generalista e la divulgazione di tematiche scientifiche e ambientali, nello specifico attraverso la pubblicazione su una testata locale online.
    Si sono poi sono estesi gli obiettivi di questo lavoro di ricerca spingendosi verso l’analisi del rapporto sempre più stretto – e irrinunciabile, nonché inevitabile – che intercorre tra le testate giornalistiche classiche o online con i social media, compreso l’utilizzo che le prime fanno di questi ultimi. È stato infine analizzato, a tal proposito, l’aspetto linguistico che caratterizza gli utenti di queste piattaforme social, anche in riferimento ad articoli di stampo ambientale e naturalistico.
    A questo proposito, per inquadrare l’ambito di studio, la parte introduttiva del testo ripercorre la storia del giornalismo online nel mondo e in Italia, scendendo poi a una realtà locale interessante, dinamica e innovativa qual è VareseNews, cercando anche di trovare, nei contesti socioculturali che hanno fatto da sfondo alla rivoluzione digitale, le ragioni dello sviluppo, della attuale fisionomia del web journalism. e del rapporto con i social media.
    Infine, dopo una breve storia della divulgazione scientifica, sono state fatte alcune osservazioni sulla polarizzazione e sul negazionismo scientifico, basandosi sulle opinioni di esperti del settore, analizzando il legame tra questi aspetti e l’evento che più ha segnato la storia della moderna comunicazione della scienza, la pandemia di Covid 19.
    Le attività svolte si sono concentrate sulla stesura di articoli e interviste, inerenti a tematiche riguardanti la salute umana e animale, il concetto di One Health, l’inurbamento della fauna e le specie aliene invasive. Gli articoli sono stati anche condivisi sulla pagina Facebook del giornale.
    I risultati ottenuti confermano i trend generali evidenziati nei primi due capitoli. Emergono infatti una certa sfiducia nel dato scientifico e una sorta di insofferenza verso tutto ciò che può rappresentare elemento di preoccupazione per la salute, a fronte, però, di un livello generale di gradimento dell’informazione scientifica proposta.
    Il lavoro ha anche permesso di evidenziare che la divulgazione scientifica e ambientale può trovare terreno fertile nel pubblico delle testate locali ma deve rispettare i codici comunicativi richiesti da questo ambito particolare.

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  • Alessandra Lombardi
    Citizen science for butterfly migration: communication best practices to promote open science and community engagement
    Relatore: Prof. Damiano Preatoni
    Relatore esterno: Dott. Gerard Talavera
    Tesi svolta nell'ambito del programma Erasmus+ Traineeship presso l'Institut Botànic de Barcelona

    Citizen science is a widely used practice used in many science and biology projects to gather and share observations and data, but reaching the right audience is essential to successfully achieve specific goals. The “Butterfly Migration” project is a citizen science program that seeks building and consolidating a worldwide community of observers to contribute occurrences records of migratory butterflies. Butterfly migration is a poorly studied phenomenon that has long fascinated scientists and may strongly benefit from an extended network of observers. The project aims at sharing and optimizing protocols that can be useful for further research and field observation. In this thesis, I will analyze the requirements, objectives, and practices of the Butterfly Migration project and contribute a set of elements and practices for the project to thrive. By using different tools such as social media, workshops, and personalized interaction with currently active and putative collaborators, it is proposed a communication plan to reach the right audiences and engage with participants of the project.

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  • Elisa Scancarello
    Cinghiale e Human Dimension: campagna di comunicazione funzionale all’attuazione del Piano Pluriennale di Controllo del Cinghiale ( Sus scrofa ) nel Parco Naturale Campo dei Fiori
    Relatore: Prof. Damiano Preatoni
    Tutor: Prof. Adriano Martinoli
    Tesi svolta presso il Parco Regionale del Campo dei Fiori

    Spesso il cinghiale (Sus scrofa) si trova al centro dell’attenzione a causa della sua larga diffusione, del suo valore venatorio, della sua importanza economica o per i danni causati all’agricoltura e agli ecosistemi naturali. Recentemente è stato sotto i riflettori dei mass media a causa della Peste Suina Africana (PSA), patologia veicolata dalla specie che potrebbe coinvolgere anche i maiali allevati, con danni economici rilevanti. Infine, non sono ormai più eventi rari le “incursioni” del cinghiale in ambito cittadino, che interessano un numero non trascurabile di città italiane.
    Da specie a rischio di estinzione ad inizio del secolo scorso, attualmente la popolazione di cinghiali in Italia è aumentata sistematicamente, tanto che oggi rappresenta l’ungulato più presente nel nostro Paese, sia in termini di distribuzione sia di numero di individui.
    L’enorme incremento, dovuto sia a fattori naturali sia antropici, comporta non poche conseguenze, soprattutto a livello sociale. La Human Dimension connessa al cinghiale, e il netto schieramento di opinioni che genera, sono dovuti al fatto che la specie è obiettivo di svariati interessi, talvolta in antitesi tra loro, che spaziano dall’agricoltura alla sicurezza alimentare, dall’ambiente alle attività ricreative – come la caccia – a quelle animaliste e ambientaliste, tutte però connesse alla sfera decisionale politica.
    Il Parco Regionale Campo dei Fiori è un’area protetta in cui il cinghiale è presente da almeno 20 anni ma, anche in questo contesto, ha subito un drastico incremento negli ultimi anni. Secondo le recenti suddivisioni del Territorio Agro-Silvo-Pastorale regionale (DGR n. XI/273 del 28.06.2018) il Parco è risultato idoneo alla presenza del cinghiale. Dallo studio che il Parco ha effettuato sulla specie nel 2019, è però emersa una situazione di squilibrio ecologico nell’area di Parco Naturale. In particolare le criticità maggiori riguardano la conservazione di specie e habitat d’interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, come l’Habitat 6210* - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrati calcarei (Festuco-Brometalia). I danni che lo studio evidenzia interessano però anche le aree umide presenti nel Parco e le specie ad esso connesse.
    Per riportare ad una situazione di equilibrio ecologico, l’Ente Parco può ricorrere a prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi esclusivamente nel territorio di propria competenza, cioè nel Parco Naturale (Legge 394 del 91 art.22 comma 6). Il Parco Campo dei Fiori ha pertanto deciso di predisporre e attuare un Piano Pluriennale per il Controllo del Cinghiale (PPCC), uno strumento di gestione faunistica per la riduzione dei danni ecologici tramite la riduzione numerica dei capi. Il piano, come da prassi, è stato sottoposto anche al parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), da cui ha ricevuto un esito positivo.
    Prima che le azioni previste dal progetto abbiano avvio, il Parco Campo dei Fiori ha ritenuto opportuno, da una parte, indagare la percezione della popolazione nei confronti del cinghiale, e dall’altra, informare i cittadini della provincia di Varese, su cui insiste l’area protetta, sulle motivazioni che hanno portato alla necessità di attivare tale intervento, fornendo un quadro più completo possibile della tematica riguardante i cinghiali.
    È stato quindi possibile approfondire la dimensione sociale legata al cinghiale nel bacino d’utenza della provincia di Varese, creando, al Parco Campo dei Fiori, i presupposti per attuare le azioni del Piano di Controllo e per fornire anche indicazioni utili agli aspetti comunicativi che accompagneranno gli interventi durante tutta la loro durata.

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